Il Gruppo Operativo Olimpolli Montagnani (finanziato con la misura 16 del Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Toscana) mira a risolvere il problema della scarsa impollinazione dell’olivo, che condiziona la produttività complessiva degli oliveti, verificando dal punto di vista pratico l’effetto della dispersione di polline sull’allegagione e sulla redditività per ettaro.
Progetto
Il progetto in breve
Il Gruppo Operativo, infatti, si propone di innalzare la produttività degli oliveti senza alcuna modifica negli assetti aziendali semplicemente con l’apporto controllato, al momento identificato come ideale, del miglior polline per la varietà di interesse.
La tecnologia utilizzata
Le attività di impollinazione sono realizzate tramite macchinari mai impiegati in olivicoltura, sebbene esistenti ed utilizzati in altri ambiti. Alcuni, ad esempio il Soffi@polline Biotac, sono stati messi a punto per l’impollinazione del kiwi, altri solo in via di introduzione su noce e pistacchio (drone con kit di distribuzione del polline).
Gli aspetti innovativi
L’innovazione principale consiste nella distribuzione del polline sulle piante da effettuare mediante drone nel momento di migliore ricettività per lo stigma. La tecnica, mai applicata in precedenza su impianti di olivo, prende spunto da alcune prove effettuate su altre specie legnose.
Un’ulteriore innovazione consiste nella verifica dei vari aspetti legati alla distribuzione del polline in olivicoltura, che comporterà il coinvolgimento non solo delle aziende agricole ma anche di alcune aziende italiane produttrici di macchinari. Si valuta che le ricadute sul settore primario siano importanti perché si prevede un innalzamento dell’allegagione e della conseguente produttività stimabile intorno al 20-25%.
La replicabilità
Questa tecnica può interessare tutti gli impianti toscani, anche quelli tradizionali, senza alcuna variazione significativa nell’assetto aziendale, non richiedendo interventi gravosi per le aziende agricole. Il progetto intende quindi mettere in funzione e testare, all’interno di alcune aziende modello, il sistema per controllare la fioritura, distribuire il polline sui fiori, verificare l’allegagione e l’andamento della produzione estiva e quella a raccolta, analizzare i costi/benefici di tale pratica.
I risultati attesi
I risultati attesi sono:
a) messa in opera di un sistema di impollinazione assistita valutabile tecnicamente e stimabile economicamente;
b) aumento della produttività degli oliveti tradizionali;
c) messa a punto di una rete di trasmissione dell’innovazione di scala regionale;
d) valutazione dell’uso del drone in olivicoltura come strumento per la dispersione del polline ma potenzialmente anche per altri fini agronomici collegati all’agricoltura di precisione.